SAGGI IN CODA

D’accordo, ci sono quelli che i vaccini li odiano proprio, poveretti, anche tra gli operatori sanitari. E quelli che ne hanno da sempre paura, per cui preferiscono evitare il rischio remotissimo di complicanze gravi da vaccino (l’aspirina o la tonsillectomia sono, al confronto, ordigni nucleari) andando incredibilmente incontro al rischio ravvicinato di un Covid: non è strano il mondo? Ma quello che dovrebbe colpire, piuttosto - malgrado gli allarmismi fuori controllo e i politici fuori di testa -  è il numero impressionante di persone che scelgono saggiamente di starsene in coda senza problemi pur di farselo iniettare questo benedetto vaccino anti Covid. E non gliene importa molto - bravi! - se è di un tipo o di un altro: l’importante è ridurre sensibilmente la possibilità di infettarsi o di fare – nel caso sfortunato, ma non impossibile, di contagiarsi comunque – le forme gravi di polmonite e via di seguito. Sono loro – checchè ne dicano giornali e social media -  il dato statistico, sanitario e sociale davvero rilevante. Ho verificato di persona quanta gente normalissima  si riversa quotidianamente e disciplinatamente al Palazzetto dello Sport dove è stato allestito il più grande centro vaccinale della Liguria. Si è partiti tardi, per tanti motivi - sui quali converrà riflettere senza troppa animosità, a beneficio dei programmi futuri – ma ora le cose stanno andando come si deve e i numeri stanno salendo grazie a una programmazione e organizzazione finalmente accettabili. Tanti gli operatori, per fortuna, e rapido risulta lo smaltimento dei convocati nelle diverse fasce orarie. Non è allettante la scenografia di un Palazzetto che è nato per fare altro (fra breve partirà l’allestimento del prossimo Salone Nautico e ci si sposterà al Teatro della Gioventù), ma il tutto risulta nel complesso ordinato e efficiente. Ora conta imparare la lezione, allargare il bacino degli interessati a tutte le fasce di età e far sì che la prossima ondata pandemica non ci trovi impreparati. Le tantissime persone che rispondono fiduciose agli inviti sanitari se lo meritano. Volendo scovare, un mese dopo l’altro, qualcosa di buono e esemplare per i nostri lettori, stavolta, dai,  di chilometri non  ho dovuto farne poi tanti.