BARBERSHOP di Atticus
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil BARBERSHOP di Atticus

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I BRUTTI NEI

Ce ne capitano di tutti i colori. Di belle e di brutte. Di strane e di no. Sarà destino? I più strani sono quelli che se la prendono con noi per cose che da noi - sinceramente - non dipendono. E si arrabbiano, alzano pure la voce e ti dicono cosa esisti a fare se non riesci a cambiare il mondo, a fare una Sanità migliore, a moltiplicare i medici che non ci sono, triplicare gli ecografi, dimezzare il costo dei farmaci, abolire financo le liste d’attesa, non solo le nostre, s’intende. L’ultima che ci è capitata è capitata ieri. Una signora chiama, ultima visita al CoL nel 2016, otto anni fa, prima della pandemia, tempi d’oro che sfortunatamente non torneranno. La signora chiede una visita di Controllo Nei e si sente dire, purtroppo, al solito, che bisogna aspettare perché di specialista ne abbiamo una e di richieste tante. La signora si sorprende, cade dal pero, come si suol dire e ripete le cose che trovate sopra riassunte. La signora non sa - dove vive? non guarda giornali o tv da almeno cinque anni? – non sa davvero che la Dermatologia è una tragedia nazionale: sotto Firenze ti visitano solo i privati, a nord invece ti va meglio, l’attesa in ASL essendo di un anno, dicono al CUP, anche se hai il melanoma. La signora presa alla sprovvista non demorde e morde ancora noi, non le basta. La nostra volontaria allora le chiede, giustamente: perché non si lamenta con la ASL? O con l’Assessore, aggiungo io? La domanda più che legittima deve suonare impertinente all’ex socia che, amando poco non solo la prevenzione ma anche il civile confronto, alla fine preferisce mandare la nostra a quel paese. Proprio là, in quattro e quattr’otto. Poteva capitare di meglio, sicuramente, visto che i volontari regalano il loro tempo (e la loro pazienza) per ben altre finalità. Ma così vanno le cose, ultimamente. C’è un problema di buona educazione, evidentemente, prima ancora che di Dermatologia: un neo ancora più brutto, verrebbe da dire. Siamo impegnati, per come possiamo, a affrontare il secondo, pur sapendo che è un complesso problema di tipo strutturale, dipendendo non dal caso, ma da programmazione e investimenti di tipo politico (altro brutto neo) che non ci sono. Quanto all’educazione nostra, invece, siamo fortunatissimi: i genitori ce l’hanno insegnata e frequentiamo le persone a modo. Come dice, signora? Siamo sfigati?