BARBERSHOP di Atticus
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil BARBERSHOP di Atticus

BARBERSHOP di Atticus

MUOVERSI PER LA PACE

Un parlamentare che piange che impressione vi fa? Uno che alla Camera dei Deputati vota e propone leggi siamo abituati a vederlo in mille posture: più o meno agitato, sudato, ironico, urlante, furibondo, spettinato ecc. ma non in lacrime. Vi viene alla mente qualche caso recente, maschio o femmina che sia? Alla memoria ora non viene niente. Però, se il 5 marzo scorso vi foste sintonizzati su “Il rosso e il nero”, trasmissione radiofonica quotidiana condotta su RAI Radio 1  da Vladimir Lussuria e Francesco Storace, il caso vi sarebbe capitato: Angelo Bonelli, parlamentare dei Verdi, in missione non da solo a Rafah, nella Striscia di Gaza, a un certo punto - parlando non di politica ma solo di sofferenza - ha cominciato a balbettare e si è dovuto interrompere perché stava piangendo. Miracolo, dirà qualcuno. Stava raccontando il blocco degli aiuti umanitari destinati ai Palestinesi e le drammatiche conseguenze in termini di fame e disperazione su civili innocenti. Ha perso il controllo della voce soprattutto raccontando che per i militari israeliani le barrette di cioccolato – quelle che da noi aumentano stupidamente colesterolo e grasso - non sono generi essenziali per i denutriti e i moribondi e quindi vanno vietate. Ennesima prova che la guerra è stupida, dirà qualcuno, ma intanto laggiù i bambini muoiono davvero. Come ne sono morti il 7 ottobre per mano di Hamas. Ma sono loro, tutti i bambini, ad avere ragione sempre, quali che siano le ragioni di chi combatte questa guerra interminabile, quali che siano le nostre simpatie. Così Bonelli si è fermato più volte, si è scusato, ha cercato di spiegare. Alla fine i due conduttori (politicamente agli antipodi) insieme lo hanno invitato in trasmissione non appena rientrato in Italia, ringraziandolo per la testimonianza e le emozioni che non ha saputo trattenere. Quante volte vorremmo che i nostri parlamentari controllassero una buona volta parole e gesti spropositati, ma non è questo il caso. Che piacciano o no Bonelli e le sue idee, il senso di quel dolore è che le emozioni non sono inutili, quando riusciamo a guardare le cose nella loro umanità. Quando riusciamo a separare la vita (che è un diritto) dalle ideologie (che sono solo opinioni). Nel nostro caso (come in tanti altri) si tratta solo di muoversi verso chi soffre, portando farina, medicine, magari una carezza là dove servono. Perché è così difficile muoversi per la pace?