BARBERSHOP di Atticus
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil BARBERSHOP di Atticus

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IL BARATRO

Un baratro è un baratro, c’è poco da dire. Sprofondarci dentro è una cosa molto brutta, da evitare il più possibile. Anche se ci sono la partita, il concerto, l’apericena, la crociera che ci aspettano, magari giustamente, ci mancherebbe. Però il baratro andrebbe evitato con tutte le forze, scusate l’insistenza. Se le parole significano ancora qualcosa, s’intende. E smettono per un attimo di essere trucchetti per incantare e ingannare la gente che nel baratro poi ci finisce davvero con tutte le conseguenze del caso. Di baratro parla senza mezzi termini il  Rapporto della Fondazione Gimbe, un’organizzazione indipendente che da anni regolarmente fotografa lo stato di salute del nostro Sistema Sanitario il quale – lo sanno anche i tavoli -  non sta niente bene. Lo dimostrano spietatamente numeri, tabelle e grafici presentati all’inizio di ottobre a Roma davanti a esperti, politici e giornalisti. Forse qualcosa avrete letto sui giornali o in rete. Chi è interessato lo trova tutto sul sito www.gimbe.org, alla voce non casuale “salviamo il SSN”. Lo scenario disarmante della nostra sanità pubblica viene svelato, punto per punto, basandosi sull’analisi della NaDEF, cioè della Nota Integrativa al DEF (Documento di Economia e Finanza) che rappresenta una tappa essenziale per arrivare alla presentazione e poi votazione entro la fine dell’anno della Legge di Bilancio, che contiene la manovra triennale di finanza pubblica. Cosa dice il Rapporto? Che il Governo parla tanto, ma fa poco e, soprattutto, non fa quello che dice. Vuole potenziare la medicina territoriale e anche quella ospedaliera e investire nelle risorse umane, ma sostanzialmente ancora una volta, come tutti i Governi degli ultimi 15 anni, svuota e definanzia il SSN: con abile magia si aggiungono in valore assoluto quattro miliardi alla spesa in tre anni, ma questi da una parte nemmeno coprono gli effetti dell’inflazione che è in atto e dall’altra crescono assai meno rispetto al previsto incremento del PIL. Risultato finale: il rapporto spesa sanitaria/PIL (indicatore di riferimento) invece di salire scenderà progressivamente portandoci sempre più sotto la media europea e lontanissimi da paesi come Francia e Germania. Cosa comporterà tutto questo, se non si rimedia? Che ci saranno sempre meno medici e infermieri, caleranno ancora i posti letto, cresceranno le ingiustizie e liste d’attesa, si affolleranno i Pronto Soccorsi e le migrazioni sanitarie diventeranno emorragie incontrollabili. Insomma, alla faccia del rilancio che anche il PNRR doveva favorire, ci troveremo alla fine in braccio alla Medicina Privata che da tutto questo già sta ricavando profitti a non finire, come ha ben dimostrato tristemente la recente puntata di Report dedicata alla Sanità di Lombardia e Liguria (la trovate su RaiPlay). Messi alle strette i pubblici amministratori ripetono tutti la stessa litania: mancano i soldi. In realtà a mancare sono soprattutto le idee, la passione e un serio progetto di rilancio della Sanità Pubblica equa e universalistica come auspica, pur senza nascondersi le difficoltà, il Presidente di Gimbe. Certo, se si vive alla giornata, come poveri ragionieri paurosi e incapaci di uno sguardo un tantino più lungo, finiremo tutti a bagno. Eccetto i soliti, che non siamo noi.