INTORNO A NOI di Gulliver
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil INTORNO A NOI di Gulliver

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GLI INGREDIENTI

Al teatro San Giovanni Battista di via Domenico Oliva la sera del 31 maggio c’era un sacco di gente e non si trattava dei soliti noti. Molte persone non si conoscevano e forse nemmeno ci conoscevano, però erano lì. Cosa li avrà spinti fin lassù, a pochi metri dall’ospedale di Sestri Ponente? La curiosità per lo spettacolo o la parentela con qualche giovane artista, forse, o piuttosto la noia per i palinsesti televisivi, oppure l’invito di un amico, la pubblicità intrigante sui social o addirittura un certo interesse (perché no?) per lo strano mondo del volontariato, chissà. Sia come sia, quelle persone lì, ma anche i soliti noti una cosa l’hanno provata tutti, senza alcun dubbio: la gioia di esserci. C’era una bella atmosfera, infatti e lo spettacolo ha confermato ampiamente il buonumore del primo impatto: brave le ballerine, i cantanti, i musicisti; bravi i tecnici indaffaratissimi e bravi i comici che hanno fatto ridere e pensare (quelli bravi provocano entrambe le cose, si sa) risollevando il tono dell’umore che ultimamente – siamo sinceri – per mille motivi va a finire il più delle volte sotto le scarpe. Un risultato finale forse sorprendente, tanto più che non erano in ballo cachet sfavillanti (solo volontari sul palco!), ma la regia di Armando Lavezzo è stata impeccabile: ha guidato con mano sicura “Le Ali della Fantasia” e ha saputo coordinarsi con tutti, compresi quelli del CoL (che nemmeno conosceva), quelli del “Comitato 19 Maggio” che da mesi lavoravano a tavolino per i festeggiamenti e soprattutto con Andrea Possa che ha fatto tanto per la serata malgrado il febbrone che poi lo ha bloccato a letto. L’atmosfera di cui sopra alla fine era bella non solo perché allegra, ma soprattutto perché amichevole: si sentivano cordialità e condivisione tra gli artisti, il pubblico e, naturalmente, la missione del CoL. Persino gli interventi “istituzionali” sono risultati (cosa più unica che rara) simpatici e convincenti, con tanti grazie, com’è giusto, ma anche qualche battuta e passo di danza non proprio convenzionali. Possiamo chiamare tutto questo “magia” essendo la parola più adatta per definire non gli effetti miracolistici di chi ha  superpoteri (nessuno ce li ha!), ma semplicemente la sintonia che si crea - alla luce del sole - quando tutti sono e lavorano in armonia, facendo rete. Poi c’è stata la bicchierata coi dolcini, le strette di mano e i complimenti, ma tutto era successo già prima. Che gli ingredienti fossero buoni, insomma, s’era capito subito. “Che bella serata!” hanno detto tutti e nessuno – chiedete in giro - s’è inventato niente.