BARBERSHOP di Atticus
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil BARBERSHOP di Atticus

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VOLERSI BENE PRIMA

E’ giusto pensare alla prevenzione esclusivamente come a un trucco per evitare i guai alla salute e non solo? Tipo, non fare questo (mangiare troppo e male), non fare quello (fumare e bere alcolici), non correre in auto, evita le cattive compagnie e le cattive abitudini eccetera eccetera? Evitare guai fa parte  sicuramente della prevenzione. La parola stessa fa pensare a quello. Per certi aspetti forse è una parola addirittura fuorviante. La prevenzione, però, di certo non può essere ridotta a  un triste catechismo dove trovi elencati i peccati da evitare, le regole virtuose da rispettare, addirittura le conseguenze da patire se sgarri. La prevenzione è o dovrebbe essere una cultura, un modo di intendere la vita. E che noia è se  devi solo evitare - quasi fosse un’ossessione - inciampi, distrazioni, errori d’ogni sorta? La prevenzione contiene molte altre cose e di segno positivo, che arricchiscono la vita, allargano la mente, aprono nuove possibilità chiedendo a ciascuno di noi un ruolo dinamico, anziché attendistico. Non si tratta di (banalmente) pensarci prima, ma di pensarsi prima. Meglio: volersi bene prima. Pensieri così vengono alla mente proprio parlando del camminare. Camminare fa bene, non c’è dubbio. Ultimamente sono stati pubblicati diversi studi interessanti che, pur senza fare affermazioni definitive (la vera scienza, del resto, non ha niente di assoluto essendo basata sul confronto dei dati sempre verificabili), ribadisce gli effetti benefici del movimento costante e quotidiano sul corpo e sulla mente: migliora la respirazione, ma anche l’attività del cuore e del cervello, il tono dell’umore, addirittura l’attività sessuale. Qualcuno potrà anche obiettare o prenderla in ridere, ma le evidenze sono piuttosto corpose. Anche per  la prevenzione in oncologia l’attività fisica serve eccome, dicono medici e ricercatori, riducendo non solo il rischio di cancro, ma anche quello di recidiva in soggetti già malati. Attenzione, però:  camminare - qui vogliamo arrivare - non è solo questo, è molto di più. Si può camminare lemme lemme o a passo vivace. Lo si può fare meditando o esplorando il mondo con curiosità e magari con affetto. Si cammina mirando al proprio ombelico (cosa ci sarà poi d’interessante lì?) o ai volti delle persone. Andando sempre negli stessi posti oppure scegliendo ambienti diversi per farsi domande e conoscenze nuove. Insomma le possibilità sono tante come le preferenze. Sia come sia, per camminare si deve sempre uscire, spostarsi da un posto all’altro, fare movimento lasciando divani, poltrone, scrivanie e computers. Tutte cose buone, alla fine,  se si ha l’accortezza di spegnere – qualche volta, almeno - lo smartphone, s’intende. Chi si ferma magari non sarà perduto, ma perde molto. Alla fine “àndare àndare!” diceva quello e aveva ragione!