LA META’ PIENA DI ATTICUS
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil LA META’ PIENA DI ATTICUS

LA META’ PIENA DI ATTICUS

LA PREVENZIONE E IL DIVANO

La prevenzione non è manna che scende dal cielo e tu lì, bello spaparanzato, a riceverla come una dolce e comoda carezza. E nessuno può farla per te. Bisogna conquistarsela. E’ una strada in salita (non ripidissima) e impegnativa ma alla portata di tutti (e nell’interesse di tutti). E va percorsa tutti giorni, pur potendosi prevedere alcune pause (nessuno si senta in galera, quando fa prevenzione!). Ci si può arrivare per vie diverse.  Da preferire sarebbe quella delle decisioni informate e  consapevoli: ognuno sceglie  ciò che è salutare e tutto fila liscio. Facile no? Significherebbe non fumare; bere poco vino e sempre a stomaco pieno e in compagnia (cosa c’è di più triste che bere da soli?), evitando il più possibile i superalcolici; preferire di norma una dieta mediterranea con frutta e verdura, tanti aromi, poca carne, pochi grassi e pochissimi zuccheri raffinati. Saltare qualche pasto, poi, non farebbe male  al metabolismo, al cuore e alla flora batterica intestinale. Ma non basta: chi pratica la prevenzione dovrebbe optare per la raccolta differenziata dei rifiuti, evitare la plastica, usare la macchina solo quando occorre e praticare il movimento il più possibile. Dovrebbe poi sostenere - oltre a Greta e i suoi -  le aziende ecologicamente responsabili: anche se al supermercato paghi qualcosina di più, ne vale la pena. Questa, in estrema sintesi, sarebbe la via maestra, ma chi la segue con costanza e coerenza? Se persino davanti al Day Hospital Oncologico dell’Ospedale San Martino non si contano i fumatori (anche col camice bianco) e i mozziconi, cosa aggiungere?. Per non parlare della plastica che ci sale intorno come un’alta marea. E lo smog? Sono solo i veicoli degli altri a produrlo? Insomma nell’attesa che le vie dell’educazione, della legalità e della consapevolezza producano i loro benefici effetti, cosa conviene fare? Attendere i tempi lunghi mentre inquinamento e tabacco ci strozzano e la gente s’ammala? Puntare tutto  sui nuovi farmaci tanto reclamizzati e costosi? Meglio di no. Meglio, forse, le tasse, per quanto odiate e vituperate siano. Non le amano gli industriali, né i commercianti e neppure i consumatori. Commuovendoci con la storia del risparmio, delle compatibilità economiche e dell’occupazione in tanti non vogliono rendere più salati il tabacco, i superalcolici, le pubblicità fuorvianti, la plastica, le bibite zuccherate, le merendine ipercaloriche, le produzioni e i combustibili inquinanti. Eppure – dati alla mano – dove si applicano tassazioni rigorose, che piaccia o no, i consumi pericolosi si riducono con effetti piuttosto rapidi sulle condizioni di salute e la qualità della vita. Allora cosa vogliamo? Confermare le vecchie abitudini, divano compreso,  o finalmente, semplicemente, coraggiosamente muoverci?