LA META’ PIENA di Atticus
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil LA META’ PIENA di Atticus

LA META’ PIENA di Atticus

VENTI, NON DI PIU’

Fosse tutto perfetto, due più due farebbe quattro. Ma nella vita vera succede mai? Succede negli esercizi a scuola (se fatti bene), nelle tabelle degli scienziati (se non manipolate), nei calcoli dei ricercatori (se non prevalgono altri calcoli). Peccato che nel tran tran quotidiano il risultato  spesso è un altro. Volete qualche esempio? Siamo in balìa –a giudicare dai fatti - di ignoranti, incapaci, bugiardi e corrotti. Verrebbe aritmeticamente naturale aspettarsi che gente simile non possa vincere elezioni, concorsi, dibattimenti o qualsivoglia scommessa basata su ciò che è giusto, razionale e obiettivo. E invece – alla faccia dei numeri e del buon senso - eccoli seduti ai vertici di istituzioni, gruppi,  enti di ogni sorta. Chi ce li ha messi? Cos’è che va storto?  Passando dalla cronaca a temi più elevati il ragionamento, però,  non cambia. Fossimo biologicamente perfetti (e psichiatricamente a puntino)  non esisterebbero le malattie, le guerre e tanti incidenti stradali. Non esisterebbe un’emergenza climatica di portata epocale e non servirebbero milioni di ragazzi in strada a ricordarci che il futuro è un loro diritto e ne siamo tutti responsabili. Fossimo perfetti, d’altra parte, saremmo tutti uguali e la biodiversità (che ha reso possibile l’evoluzione e la vita stessa) andrebbe a farsi friggere e noi con lei. Fossimo perfetti, la stessa prevenzione (che infallibile non è, nemmeno lei) a cosa servirebbe? A un fico secco, perché staremmo tutti bene e non avremmo certo voglia di complicarci la vita con mammografie, pap test, campagne a favore dell’ambiente e di una vita sana con tanto bel movimento. Diventassimo perfetti sul serio, la vita stessa, a ben pensarci, diventerebbe cosa? Una monotona sequenza di giorni senza complicazioni, dolori e nemmeno speranze: vivremmo davvero un continuo presente (come stoltamente politica, pubblicità e media già ci invitano a fare) e il futuro non saprebbe cosa combinare, dove mettersi. Sarebbe un piattume. Meglio allora il caos, l’astio e la disperazione dei nostri giorni? Nemmeno il più scemo lo direbbe. Tornando allora a due conti ben fatti e riconoscendo che la distanza che ci separa dalla perfezione (per sfortuna, ma anche per fortuna) è infinita, non basterebbe spostarsi in quella direzione anche solo di venti centimetri, non di più, per stare tutti già un po’ meglio? Usare meno combustibili fossili, ad esempio, muovendoci di più con le nostre gambe per non fossilizzarci, evitare il fumo (mai cicche in strada, spiaggia o in  ospedale, per favore), riciclare il più possibile (eccetto le idee stupide e pericolose), mangiare meno carne e merendine: ecco solo qualche scelta che non spetta alle Grandi Potenze, ma a ciascuno di noi. Come dite? Roba da perfezionisti?