INTORNO A NOI di Gulliver
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil INTORNO A NOI di Gulliver

INTORNO A NOI di Gulliver

MEGLIO COSI’

Saranno gli imperfetti a salvare il mondo? Non si può dire. Non ci sono le prove. Però ci fa piacere pensarlo, anche perché - imperfetti come siamo – nutriamo una incontenibile simpatia per questo genere di persone. Mica tutte, s’intende: ci piacciono gli imperfetti che si guardano allo specchio e  ammettono  “posso fare di più e di meglio”. E cominciano a darsi da fare, senza scuse e lagnanze  varie. Non quelli che incolpano gli altri e si vanno bene così (“tanto è lo stesso” si ripetono), nemmeno si accorgono di come funzionano e, comunque, si assolverebbero.  Sarà che non si contano, intorno a noi, quelli apparentemente perfetti che fanno guai sconsiderati col sorriso smagliante tra i denti voracissimi. Non facciamo i nomi  perché non basterebbero tutte le Newsletter dell’anno. Meglio pensare e ripensare, piuttosto, agli “imperfetti” a cui ogni tanto dedichiamo questo o quell’articoletto: la Bebe Vio che vince tutte le gare di fioretto al mondo pur mancando dei quattro arti; la promessa Manuel Bortuzzo che - paralizzato dai proiettili alla schiena di due imbecilli -  nuota con più forza di braccia per vincere altre gare, le più importanti; la prof siciliana che - sfregiata da un allievo disperato – continua a insegnare con immutata fiducia nella scuola; l’ ex modella che - dopo l’acido in viso regalatole da un animale - si batte (balla persino) per tutte le donne che hanno paura di farlo, con grinta e bellezza meravigliose. Questi imperfetti ci piacciono perché sono esemplari e c’è bisogno di buoni esempi, tra i tanti pessimi che ringhiano sui social, ad esempio, offendendo con malvagità incomprensibile (e l’avallo di politici inqualificabili) chi difende  donne, migranti e gay. C’è, poi,  anche la babanetta svedese, Greta Thunberg, quasi un’”imperfetta” di moda per via del successo planetario,  la quale invita ovunque i giovani a scioperare per il clima in crisi: soffre di una forma particolare di autismo che non la rende simpatica e accomodante, eppure riesce a convincere più di tanti scienziati e politici volenterosi. Anche da lei dovremmo imparare. Chiudo con l’immagine dei due atleti che hanno completato la batteria dei 5000 metri ai Mondiali di atletica di Doha, in Qatar, abbracciati l’uno all’altro: a 250 m dall’arrivo Busby (dell’Isola di Aruba, Caraibi) stremato sta crollando, ma Dabò (della Guinea Bissau) lo sorregge fino al traguardo. Fossero perfetti, il prima arriverebbe in scioltezza malgrado la temperatura torrida e il secondo non dovrebbe sacrificarsi, dico bene? Ma non lo sono. Molto meglio così.