LA META’ PIENA di Atticus
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil LA META’ PIENA di Atticus

LA META’ PIENA di Atticus

OGNI VITA, OGNI LIBRO

Quante cose vengono in mente pensando al viaggio? Senza scomodare i poeti che nel viaggio si sono sempre identificati, perdutamente innamorati di quell’andare qua e là, spesso senza nessunissima meta. Piuttosto, stando coi piedi per terra, il primo pensiero è che ogni vero viaggio comincia sempre prima di partire (come sanno bene i viaggiatori intelligenti) e – secondo pensiero – non finisce una volta terminato, accompagnandoci sempre un po’. Così, per forza di cose, il viaggio appartiene al passato (quanti ne abbiamo fatti!), al presente (il mio stesso scrivere non è viaggiare?) e, soprattutto, al futuro, potendo svolgersi compiutamente anche da fermi, come sanno bene i sognatori, gli inventori e certi pensatori che riescono a vedere il mondo in modo così preciso (o distorto) con le loro lenti così speciali (e fragili). E poi ci sono quelli che vogliono sempre andare “oltre” – che si tratti di una triste storia d’amore o una brutta malattia oppure la solita inaspettata batosta elettorale – o magari “altrove” e sono invece sempre e inguaribilmente “contro”: che modo di viaggiare è quello? Il viaggio è avventura, nostalgia, cambiamento. Il viaggio è paura, rimorso, febbre. Comunque sia, si può davvero viaggiare da soli? E per andare dove, per trovare cosa e per raccontare a chi? Che cos’è un viaggio se non c’è racconto? Il viaggio è libertà, ma anche pena, a volte. E’ ascoltare, tenersi per mano, spingersi ancora verso l’orizzonte respirando insieme, E la vita, che è un viaggio bell’e buono – la mia, la tua, quella di tutti – che senso avrebbe se non incrociasse quella di altri, se non avesse una meta, se non avesse mai bisogno di una o più cartine per orientarsi? E, a proposito di guide turistiche – ho in mente “Viaggio in Portogallo” di Josè Saramago – non sono più attraenti quelle che invitano a perdersi, piuttosto che a trovare la strada? Alla fine, essendo luglio per davvero, viene da pensare – parafrasando Ligabue – che un viaggio che comincia d’estate non ha paura, magari si è perso la primavera (può capitare), ma non lo vedi mai pensare – com’è giusto che sia – all’autunno imminente. Perciò partite, mi raccomando.

PS Chi, per mille motivi, deve restare a casa può consolarsi pensando che anche ogni libro è un viaggio. Per fortuna.