LA META’ PIENA di Atticus
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil LA META’ PIENA di Atticus

LA META’ PIENA di Atticus

LA REGOLATA

Sorridere: la regola dovrebbe essere quella. Ma detta così suona male. Si può, francamente, costringere le persone a sorridere? E se non lo fanno, prevedere - in forza della nuova legge del sorriso – la giusta punizione? E che tipo di punizione? Andrebbe chiarito, per prima cosa, quale codice è stato infranto: se è quello civile sarà un reato civile, se è penale sarà un reato penale, coi castighi relativi. Ma se fosse solo un reato penoso? Come dire che, se sorridi poco e male, fai solo un po’ pena e basta? Sorridendo e scherzando, la classificazione più azzeccata sembrerebbe l’ultima e in quel caso, manco a dirlo, la punizione è automatica e te la infliggi da solo: i musoni, si sa, vivono male sempre e comunque. Se vincono alla lotteria - per dirne una - si lagneranno per aver mancato il premio più bello, se scampano ad un naufragio ricorderanno con astio le tante gomitate che hanno ricevuto nella calca, se si salvano da una brutta malattia ripeteranno ogni giorno quanto ingiustamente (proprio loro!) hanno patito. Alcuni pensano che il sorriso sia un dono di natura o del Cielo, una specie di grazia. Altri sostengono che il sorriso possa essere una scelta: non un trucco ipocrita per fregare gli ingenui o una furbizia per salire chissà dove, ma una saggia scommessa, un calcolo appropriato. Se la vita è già di suo - dicono loro - irta di problemi, delusioni e dolori vale la pena tenere a giusta distanza gli altri, a prescindere da quello che dicono e fanno, così, per diffidenza, pessimismo, inimicizia preconcetta? Qualunque cosa sia la cosiddetta felicità si può davvero confezionare slegandosi dal mondo, dal contatto e dal respiro degli altri? Verrebbe la tentazione di dire - parafrasando Agostino d’Ippona e Gesù di Nazareth - “sorridi e fai quel che vuoi”, oppure “sorridete e vi sarà dato”. Non è certo, sia chiaro, che atteggiando i muscoli della faccia in quel modo lì che definiamo sorriso, le salite diventino discese, i nemici depongano le armi, due pezzi di pane lievitino fino a diventare granai stracolmi e inesauribili. No, non è detto. Quindi non possiamo, come fosse una teoria inoppugnabile, darci la regola del sorriso. Ma darci una regolata – sinceramente, specie se fai volontariato - perché no?