LA PREVENZIONE, LA BRISCOLA E IL RISPETTO
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil LA PREVENZIONE, LA BRISCOLA E IL RISPETTO

LA PREVENZIONE, LA BRISCOLA E IL RISPETTO

La prevenzione, anche in campo oncologico (il nostro), è una forma di rispetto. Ci avevate mai pensato? E’ uno dei suoi tanti pregi. Non ci impone niente e non può essere imposta. E’ una scelta. Consapevole e, da tanti punti di vista, conveniente, vedi la nostra campagna in Val Bisagno. Non promette e non garantisce niente, ma dà tanti buoni risultati, come dimostra proprio la ricerca e l’esperienza clinica in campo oncologico. E’ innanzi tutto capacità di individuare, eliminare o ridurre i fattori di rischio che cooperano nel causare tante forme di cancro e sono spesso conseguenza dei nostri comportamenti, individuali e collettivi: il fumo, l’alcool, le diete strapiene di zuccheri e grassi, la vita sedentaria, gli inquinamenti d’ogni sorta ecc. Tutto questo si chiama prevenzione “primaria”: una specie di rispetto primario, primordiale o principale, che dir si voglia, verso la vita perchè agendo sulle cause dei tumori, ad esempio, ne riduce l’incidenza nella popolazione. Ma c’è anche la diagnosi precoce o tempestiva che consentendo di individuare lesioni iniziali e, quindi, meglio trattabili, ne riduce la mortalità: si realizza con il Pap test, la mammografia, la colonscopia o altri esami endoscopici nella popolazione generale o in soggetti a rischio. Come abbiamo scritto più volte, quando la scelta preventiva nasce all’interno di una solida relazione medico-paziente può diventare più motivata, duratura e, soprattutto, coinvolgente: diventa, quindi, più facilmente scelta di vita, rispetto verso di sé e gli altri. Le associazioni di volontariato in oncologia non nascono proprio da questa filosofia? Per questo motivo lasciano perplessi - al di là delle statistiche (non sempre limpidissime) e dello stiracchiato rapporto costo-benefici – certe campagne di screening centralmente organizzate per raggiungere, con strumenti diversi e diversamente efficaci, grandi numeri di soggetti asintomatici. I perplessi di cui sopra, tanto per intenderci, non sono giocatori di briscola che al bar parlano del più o del meno, ma qualificati scienziati e autorevoli riviste che invitano alla prudenza nel finanziare campagne faraoniche: meglio motivare e selezionare che intruppare, insomma. Chi crede nella prevenzione e la difende non può, perciò - non dovrebbero dimenticarlo certi assessori e medici troppo spavaldi - avere alcuna arroganza: lo scriveva molti anni fa un ricercatore canadese, David Sackett, che ha contribuito a diffondere la medicina basata sulle evidenze. Le persone sane e quelle malate meritano rispetto. Senza - ci riferiamo al rispetto e alle persone - non si va da nessuna parte.