Pensiamoci un attimo: se l’Angelo della Prevenzione, tutti gli anni, fosse sempre lo stesso, stesso disegno, stessi colori, stesso artista, non sarebbe una noia mortale? Chi lo regalerebbe più? I gusti e la testa delle persone sono davvero diverse e rischieremmo, dai e dai, di ritrovarci coi nostri tondi invenduti, confezionati e inscatolati dentro i nostri scaffali, invece che nelle case dei nostri amici e sostenitori. Per questo motivo ogni anno chiediamo ad un artista diverso di rappresentare l’Angelo: sono la sua fantasia e creatività a inventare forma e colori nuovi. Angeli differenti possono così da una parte soddisfare i gusti di tanti, dall’altra consentire, a chi ne è interessato, di accrescere anno dopo anno una collezione di tondi originale e preziosa. Essere diversi, insomma, è una scelta che paga e ci riguarda più di quanto pensiamo. Gli Angeli vengono abitualmente acquistati e regalati intorno alle Feste di Natale, ma chi lo dice che non si possa fare lo stesso a Pasqua (ricordate l’Angelo del sepolcro che annuncia la resurrezione di Gesù?) o in altre occasioni dell’anno ugualmente sentite e gioiose: bomboniere per battesimi o comunioni o matrimoni, gadget aziendali da offrire ai dipendenti in occasione di anniversari o ricorrenze particolari, per non parlare della Festa di San Valentino o quella della mamma ecc. Se l’Angelo realizzato quest’anno dal maestro Pietro Lumachi non sembra adatto per il Natale, chi dice che non possa essere perfetto per altre occasioni? Ha il volto materno e sorridente di una giovane donna e trasmette un’idea di dolcezza e tenerezza: non vi fa venire in mente proprio niente? L’originalità dell’Angelo, alla fine, interpella la nostra stessa originalità: un Angelo diverso, per una diversa festa, pensata magari diversamente, per fare una diversa figura (un figurone!) o lasciare un diverso (e migliore) ricordo di noi. Differenziate, gente, differenziate.