DOPO L’EMERGENZA LA REALTÀ
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil DOPO L’EMERGENZA LA REALTÀ

DOPO L’EMERGENZA LA REALTÀ

Il 31 marzo è terminato il lunghissimo stato di emergenza che ci ha cambiato la vita per oltre due anni. Attraverso una serie di passaggi intermedi arriveremo alla normalità di prima. Non qualcosa di nuovo o di meglio, ma più o meno allo stato di cose che ha favorito lo scoppio della pandemia, la sua diffusione e la sua lunga persistenza sotto forma di ondate successive. Il che vuol dire che – non avendo imparato la lezione - altre ondate potranno arrivare, se è vero che i contagiati tendono a crescere, i morti pure, mentre le vaccinazioni da un po’ sono ferme al palo, in un Paese che non le ha mai amate. L’ottimismo, insomma, non è del tutto giustificato, ciò malgrado le ragioni dell’economia e della psicologia (troppe le paure e le tensioni sociali) impongono quest’unica normalità possibile: riprendere – costi quel che costi -  la vita di prima sperando che la pandemia, a questo punto, si spenga per opera dello Spirito Santo (e dei vaccini fatti). Non potremo più parlare di emergenza, quindi, ma a stare bene saranno solo pochi. La maggioranza degli italiani dovrà fare i conti con gli effetti tremendi e persistenti di questa pandemia: la crisi economica, l’instabilità del lavoro, la conflittualità politica e sociale, il SSN svuotato di uomini e mezzi risultando ormai frantumato in tante aziendine disinteressate a prevedere e gestire problemi e bisogni (meglio dare la colpa al Governo!), le ferite della scuola che guariranno in chissà quanto tempo. E il Terzo Settore, il Volontariato? Non stanno niente bene pure loro e mentre i nodi vengono al pettine l’uno dopo l’altro non ci sono risorse (nel PNRR e nei vari decreti successivi) per aiutare chi, come noi del CoL, prima, durante e dopo la pandemia vorrebbe continuare ad aiutare gli altri. Tutto questo mentre il clima impazzisce sotto i nostri occhi e l’aggressione dell’Ucraina ha precipito il mondo in scenari da Medioevo che pensavamo ingenuamente pura fantascienza. Non ci sarà più, insomma, l’emergenza intesa in senso stretto, quella che rimanda tecnicamente alla Protezione Civile, ma resteranno mille problemi irrisolti o addirittura peggiorati che potremmo chiamare, tanto per capirci…emergenza. Non è un gioco di parole. E’ la realtà. Possiamo a stare a guardare?