VISITA SENOLOGICA: MEGLIO UN SENO IN SALUTE!
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil VISITA SENOLOGICA: MEGLIO UN SENO IN SALUTE!

VISITA SENOLOGICA: MEGLIO UN SENO IN SALUTE!

L’errore è sempre quello, diciamo la verità: confrontare la mammografia con la visita senologica. Col risultato di dover ammettere che l’accuratezza diagnostica della mammo è superiore. Ma chi ha mai detto il contrario? Se vuoi trovare un nodulo piccolo, magari in una mammella voluminosa, l’esame radiologico può essere più acuto, preciso e anche più tempestivo. Non è questo il punto. Il punto è che una visita senologica ben fatta ha obiettivi più ampi e persino, se così si può dire, più ambiziosi: per questo la difendiamo e la consigliamo a tutte le donne.  Durante una visita si decide, innanzi tutto, se e quando fare questa benedetta mammografia, superando i limiti delle cosiddette “linee guida” che - come infallibili algoritmi - dovrebbero darti sempre e comunque il consiglio gusto (il che è discutibile). Potrebbe essere, magari, più utile fare un esame diverso, ad esempio un’ecotomografia (nelle donne giovani con seni densi usare ultrasuoni può essere preferibile) o una risonanza magnetica (in donne con storie familiari o personali particolari i campi magnetici possono fare la differenza). E poi una volta fatta la mammo chi la interpreta? Basta leggere il referto accontentandosi? Come un messaggino qualunque o una mail tra le tante? Se quell’esame può cambiarti la vita, non è meglio parlarne con uno che se ne intende, un medico specializzato? Questo è il punto: la mammografia non ascolta e non risponde ai bisogni, alle paure e alle domande delle donne (in ospedale l’esame te lo fa un tecnico e spesso il radiologo nemmeno lo vedi). Il suo referto dice delle cose, va bene, ma poi come comportarsi? Basta seguire quello che c’è scritto lì da qualcuno che non conosci e nemmeno ti ha vista? Durante la visita senologica, invece, la donna racconta la sua storia, fa domande anche di carattere generale (la familiarità oncologica e l’uso delle pillola quanto contano? Quanto sono confrontabili gli esami fatti? Un bel prelievo di sangue può chiarire tutto?), chiede chiarimenti e, naturalmente, consigli. Vi sembra poco? Preferite i rapporti impersonali? Addirittura gli automatismi degli screening organizzati che alla fine nemmeno ti danno un referto dettagliato e il dischetto delle immagini? Insomma le donne devono fare regolarmente la visita senologica affidandosi a medici esperti. Tanto più che l’incidenza dei tumori mammari è in aumento, anche sotto i 50 anni. Ultimamente è molto cresciuta l’offerta di mammografie in centri privati d’ogni tipo, mentre gli oncologi dedicati alla diagnostica sono sempre meno (non così quelli dedicati alle terapie dei tumori conclamati). Il CoL è, invece, una bella eccezione: è giusto che le donne lo sappiano e che si prendano un bell’appuntamento. Salute e futuro – guai a dimenticarlo - possono cominciare da lì.

Per ricevere informazioni e prenotare visite, i soci possono sempre telefonare ai soliti numeri che trovate sul sito www.colge.org.