Inventarsi ogni due anni una bella lotteria per finanziare la nostra Associazione non è una vera e propria regola. E non sta scritto da nessuna parte che si debba fare coì. Ciò non di meno, è una saggia abitudine o, se volete, una necessità che – ahinoi regolarmente - emerge per diverse ragioni: come finanziare la campagna di educazione alla salute nelle scuole? Come comprare un nuovo ecografo dopo che l’altro – com’è nella natura deperibile di tutte le cose – è passato a miglior vita? Come organizzare il corso di aggiornamento per i volontari? Quando entrate e uscite, nel bilancio consuntivo, si pareggiano stentatamente - a dimostrazione di quant’è dura la vita del Terzo Settore – come far fronte alle spese impreviste o eccezionali? Ricorrendo alla meditazione trascendentale o alla rapina in banca (con pistole rigorosamente finte)? Saremo banali e poco intraprendenti, ma alla fine la lotteria è una scelta pressochè obbligata. Così com’è pressochè obbligatorio per voi che leggete queste commoventi parole impegnarvi nell’acquisto e diffusione di più biglietti possibile. Costo invariato (2.5 euro a biglietto). Massima accessibilità (si acquista in tutti gli ambulatori CoL e negozi autorizzati). Monte premi interessantissimo. Competizione di vendita senza regole, eccetto quella di metterci l’anima e un po’ di faccia tosta (non guasta mai). Alla fin fine chi compra più biglietti può più facilmente uscire vincitore: non è una regola matematica, ma cosa costa crederci? Confermiamo il giorno del sorteggio (venerdì 13 ottobre), il luogo (viale Sauli 5/20) e la consueta presenza e supervisione del nostro Consulente Legale, l’avvocato Barbara Bocca. Quel giorno sapremo chi vince questo o quel premio, anche se – a dire il vero – la miglior cosa sarebbe che vincesse il CoL. Solo in quel caso, grazie al successo dell’iniziativa, vinceremo tutti. A questo punto regolatevi.