LA META’ PIENA di Atticus
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil LA META’ PIENA di Atticus

LA META’ PIENA di Atticus

LA COSA PIU’ FACILE

La leggerezza non nasce a tavola, nasce prima. E non nasce nello stomaco, come tanta banale pubblicità e pubblicistica vorrebbe farci credere, ma nella nostra testa. Per quanto strano o complicato possa sembrare le cose funzionano esattamente così. E una dieta non ha successo solo perché abbiamo calcolato bene le calorie, l’indice ed il carico glicemico di un pasto (concetti che sono ben noti a chi si fa accompagnare nel suo percorso dalle nostre brave Nutrizioniste), ma perché sappiamo bene nella nostra testa cosa vogliamo. Se l’alternativa è volare o volere, meglio prima volere le cose giuste. Chi intende dimagrire e basta, non fa molta strada e torna sempre al punto (e al peso) di prima. La nostra mente – questo dice la psicologia cognitiva - non ama programmare le cose in modo negativo: perdere, ridurre, lasciare sono verbi antipatici, poco motivanti e, alla lunga, controproducenti. Cosa può derivare di generativo e duraturo da un linguaggio così fuorviante? Cambiare il peso corporeo non deve essere l’obiettivo, insomma, ma solo lo strumento. Se pesavo 80 kg e ora peso 70, non dirò che ho perso 10 chili, ma piuttosto che ho guadagnato una pressione arteriosa, una frequenza cardiaca e una respirazione migliori. Dirò che ho ritrovato un’agilità nei movimenti e nei pensieri (le arterie del cervello, si sa, quando sono maltrattate da colesterolo e soci, diventano rigide e si tappano come niente) che mi ero scordato da tempo. Quelle cose lì devo volere. E a proposito di memoria, anche quella migliora quando migliora il mio peso. Per non parlare delle giacche e camicie e pantaloni che da tempo mi avevano tolto il saluto e il dialogo: anche loro, quando vengono trascurati perché troppo stretti, si sciupano e perdono il piacere di stare al mondo. Amano abitudini diverse, gli abiti. Scherzi a parte, forse alla fine si cambia peso perché si ama la compagnia: accompagnarsi ai cibi giusti, alle persone giuste, nei modi e nei tempi giusti. Giusti in che senso? Nel senso che ci fanno stare bene. E ci fanno provare quella sensazione così speciale e indescrivibile che possiamo chiamare, appunto, leggerezza. Non chiedetelo alle bilance, per favore. Quelle sono analfabete. Conoscono solo i numeri, per di più in sequenze lineari in un mondo dove solo i computer funzionano in quel modo lì. No, la leggerezza è un’altra cosa e solo provandola si può capire e raccontare. Quel che è certo è che bisogna volerla. Non imbandendo al meglio la tavola, quindi, ma i pensieri. Volare viene dopo. Ed è la cosa più facile.