Ci siamo, ormai. Le richieste da parte delle scuole medie (inferiori e superiori), ci sono arrivate e, come pensavamo, superano di gran lunga le nostre attuali possibilità. I temi che abbiamo scelto lo scorso anno e che intendiamo confermare interessano moltissimo: junk food, alcool e sicurezza stradale, fumo e dipendenze. Anche la possibilità di iniziare un progetto pilota di educazione alla vita riproduttiva in alcuni istituti superiori sembra piacere molto. Faremo i salti mortali per soddisfare il grande fabbisogno di educazione alla salute degli istituti, ma al momento adotteremo un criterio cronologico: daremo la precedenza a chi ci ha interpellato prima. L’altro criterio per noi fondamentale è la disponibilità degli Istituti a concordare con noi programmi di lungo periodo: non crediamo agli interventi educativi tipo “mordi e fuggi”, noi vogliamo seminare, verificare e raccogliere. Gli interventi formativi seri hanno bisogno di lungo respiro: una visione e programmazione che sa andare oltre il singolo anno scolastico. Lo stiamo dicendo ai Presidi e agli insegnanti che hanno la responsabilità dell’educazione alla salute e, per fortuna, stiamo ricevendo anche su questo aspetto buoni riscontri. Perderemo, purtroppo, alcune scuole su cui avevamo investito e creduto, in parte a causa delle difficoltà che in alcune realtà hanno prodotto incertezze e ritardi organizzativi e gestionali rilevanti: non importa, ci sarà tempo per ritrovarsi e riprogrammarsi in un prossimo futuro. Per quanto riguarda gli aspetti economici del programma gli attesi finanziamenti – che il CoL ha richiesto a enti diversi - non sono arrivati e le scuole stesse sembrano incontrare difficoltà insormontabili a sostenere in qualche modo, direttamente o indirettamente, i progetti in cui credono. Per remunerare il lavoro degli educatori utilizzeremo, perciò, il cinque per mille, gli introiti che verranno dalla vendita degli Angeli della Prevenzione e, se sarà possibile, quanto cominceremo a raccogliere con la lotteria programmata nel 2017. Confermiamo che a breve riuniremo educatori, psicologi e animatori per discutere su come organizzare, programmare e collaborare concretamente. Sarà un lavoro impegnativo, ma i bei progetti non sono sempre così?