IL PRIMO PASSO!

Teniamola a mente questa data: mercoledi 25 maggio 2016. Quel giorno lì, infatti, il Senato ha approvato definitivamente la Legge Delega sul Terzo Settore. Ci sono voluti, più o meno, due anni con le solite discussioni, promesse, frenate e interminabili tira e molla, ma alla fine la legge è arrivata. E non è cosa da poco perché fra i non pochi meriti definisce per la prima volta, nero su bianco, in una legge dello Stato, cosa sia questo benedetto “Terzo Settore”. Che non è pubblico, non è privato, non opera con fini di lucro, ma cos’è? Con questo termine si intende “il complesso degli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e che, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con i rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono e realizzano attività di interesse generale mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi.” Avremo modo di parlare di questa legge per un motivo molto semplice: si tratta di un testo che da una parte, è vero, istituisce entità prima inesistenti (Codice, Consiglio Nazionale, Servizio Civile Universale, Fondazione Italia Sociale), dall’altra delega in tutto e per tutto il Governo a riformare la materia secondo principi di carattere generale quali la semplificazione, la promozione, la trasparenza, il controllo e il monitoraggio di tutte le attività in questo ambito. Per questo dovremo attendere ( e vigilare) non poco per avere tutti i decreti legislativi che concretamente dovranno armonizzare e revisionare tutte le normative esistenti: un lavoro semplicemente mostruoso, difficilmente realizzabile entro 12 mesi (come prevede la delega). Le implicazioni di tutto questo nella vita di migliaia di associazioni come la nostra sono enormi, ma intanto - mentre aspettiamo - una cosa vogliamo dirla: finalmente qualcosa si è mosso! Infatti le associazioni di promozione sociale come il CoL cesseranno di essere “figlie di un dio minore” o, se volete, l’ultima ruota del carro chiamato, appunto, Terzo Settore. Potremo accedere, ad esempio, ai servizi del Celivo che da sempre supporta le associazioni di volontariato facendo figli e figliastri: corsi, materiali, locali e automezzi potranno essere anche a nostra disposizione. Così pure potremo accedere, come tutti gli altri, a finanziamenti e opportunità senza dover scontare in eterno il fatto di aver rinunciato, anni fa, all’etichetta tributaria di “onlus” (elegante, ma per noi poco generativa). Va apprezzato in questa Legge il richiamo (assolutamente necessario) alla trasparenza nell’azione e nella struttura delle organizzazioni del Terzo Settore e l’intenzione di ripulire i vari registri (ne verrà costituito uno a livello nazionale) da tutte quelle che furbescamente vi si sono iscritte per obiettivi di ben altra natura. Si apre – è stato scritto - una nuova stagione in cui va esercitata la massima responsabilità e condivisione. Il primo passo è stato fatto, ora bisogna proseguire. Noi del CoL siamo pronti, anche gli altri?