INTORNO A NOI di Gulliver
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil INTORNO A NOI di Gulliver

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LA VITA SENZA FRONTIERE

Un ospedale che fa il suo mestiere in zona di guerra può essere bombardato? No, In nessun caso oppure qualche volte si può fare eccezione? Le eccezioni, per la cronaca, solo negli ultimi 13 mesi, sono state più di cento contro strutture sanitarie gestite o supportate da Medici senza Frontiere (MsF), cioè la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Creata in Francia nel 1971 per reagire alla guerra civile in Nigeria è cresciuta nel tempo e fornisce soccorso umanitario - in quasi 70 Paesi - a popolazioni minacciate da violenze e catastrofi d’ogni sorta. Dove ci sono guerre, epidemie, malnutrizione, esclusione dall’assistenza sanitaria o catastrofi naturali i medici e gli operatori di MsF intervengono senza chiedere di quale razza sei, a quale Dio credi, a quale partito o ideologia appartieni. Proprio per questo nel 1999 ha ricevuto il premio Nobel per la Pace. Come mai allora, negli scenari di guerra più disparati, contro il diritto internazionale e la Convenzione di Ginevra, negli ultimi tempi si sono moltiplicati gli attacchi militari? Certo MsF non cessa di denunciare le crisi dimenticate, le inadeguatezze e gli abusi del sistema degli aiuti, la scadente qualità dell’assistenza in molti Paesi per colpa di governi corrotti e Multinazionali farmaceutiche innamorate non della vita, ma dei profitti. E’ sufficiente questo per continuare ad uccidere malati, visitatori, medici, assistenti come avviene da mesi, ad esempio, in Medio Oriente? Il 3 ottobre gli Stati Uniti bombardano l’ospedale di Kunduz in Afganistan uccidendo più di 40 innocenti. Successivamente la stessa cosa si è ripetuta, ad opera di altri, in Yemen, Siria e Sudan con la stessa “tecnica dei due tempi”: un primo attacco e poi, a distanza di 40-60 minuti, un secondo, proprio quando i soccorritori sono in azione per salvare i superstiti e i feriti. Una procedura del tutto casuale o semplicemente barbara? Si vogliono scoraggiare gli aiuti, creare panico, oppure dimostrare solo superiore ferocia? In tempo di guerra l'ospedale deve rimanere il luogo dove si radunano le persone più vulnerabili, luogo di speranza, spazio di umanità quando intorno ci sono caos e violenza. Forse il peccato mortale di MSF è quello di difendere la vita senza frontiere in un mondo che, a dispetto delle belle parole, le pretende costi quel che costi? Le drammatiche vicende dei migranti siriani cacciati come appestati dai Paesi dell’Est, ex comunisti, insegna qualcosa?