INTORNO A NOI di Gulliver
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CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil INTORNO A NOI di Gulliver

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LA VITA, GLI SGARBI E LE CORTESIE

Dei personaggi cosiddetti pubblici sappiamo spesso molto poco. Da rotocalchi, tv e instancabili siti di gossip apprendiamo ogni giorno dei loro matrimoni e divorzi, delle alterne fortune professionali e ahimè giudiziarie, degli incidenti stradali e non a cui non sanno sottrarsi. Tutto vero, ma al di là di queste “immagini” consumistiche sappiamo ben poco: cosa mangiano la sera da soli, quanti amici contano sulle dita di una mano, quante ore dormono la notte, quale libro o poesia hanno letto l’ultima volta o quante volte incappano nei soliti mal di pancia o di testa? Beh tutto questo non ci è dato sapere e forse è giusto così. Se non che, ogni tanto, quando meno te l’aspetti, succede qualcosa di imprevisto che trasforma questi personaggi un po’ evanescenti e incredibili in umanissime creature, acciaccate e fragili come noi. Prendete il povero Vittorio Sgarbi (povero nel senso solidale del termine). Personaggio che più pubblico non si può: se per caso vi siete dimenticati un attimo della sua vita di storico e critico d’arte, capriccioso showmen e permaloso uomo politico, ci pensa lui a richiamare la vostra attenzione con qualche sbraito o colluttazione o iniziativa più provocatoria del solito. L’altro giorno ci ha sorpresi ancora una volta: nel bel mezzo della notte, in prossimità di Modena, una delle sue coronarie (quelle piccole arterie che alimentano il cuore di ossigeno e sostanze nutritive) ha fatto cilecca tappandosi di colesterolo e causando la classica angina pectoris. Come può capitare a un qualunque povero cristo in qualunque paese straricco di soldi, tabacco e alcool. Davvero un brutto scherzetto per Sgarbi, anche se il suo stile di vita - sempre sopra le righe, dalla mattina alla sera - non si può certo considerare esente da rischi. Per un pizzico di genio e anche di culo (come direbbero al Bar Sport) decide di fermarsi al Pronto Soccorso del vicino, attrezzatissimo Ospedale Pubblico (finanziato, cioè, coi soldi dei contribuenti). E qui avviene il miracolo: non tutti pagano le tasse, ma tutti possono avere l’arteria stappata con una tecnica consolidata ed efficace detta angioplastica. Risultato finale? Dopo poche ore il raffinato conoscitore del Rinascimento viene dimesso completamente rinato. I dettagli li trovate su Facebook o simili diavolerie, quello che interessa qui notare - visto il tema dell’educazione - è un dettaglio piccolo, ma rivelatore, come a volte lo sono certi particolari, capaci di farci intravedere verità che, nel frastuono delle informazioni, facilmente ci sfuggono. Cos’è successo subito dopo? Che il nostro povero Sgarbi, già dimentico delle sue coronarie un po’ stanche, s’è scagliato, come niente fosse, contro l’amministrazione Comunale di Urbino che, contro l’illuminato parere del Nostro – che di quel Municipio è Assessore – ha deciso di mettere nella piazza principale un grosso albero di Natale (una vera schifezza, detto inter nos) a lui non gradita. Sgarbi aveva le sue ragioni, non dico di no, ma valeva la pena di imprecare, insultare, urlare e alla fine, ancora una volta, dare le dimissioni sbattendo la porta? Insomma Sgarbi, malgrado il campanello d’allarme e la vita appesa ad un filo, la lezione non l’ha capita: la Vita è maestra, si sa, ed è maestra inascoltata. Ha rischiato di finire sotto due metri di terra, Sgarbi, in compagnia dell’amatissimo Caravaggio, eppure il suo stile davvero caravaggesco non è minimamente cambiato. Come sarà la prognosi? Difficile dirlo, anche perché, come scrivevo all’inizio, dei personaggi pubblici poco sappiamo. Magari la grande paura gli cambia davvero la vita. Nell’attesa di un secondo miracolo, una ricettina come medico, però, potrei suggerirla ed è questa: meno sgarbi e più cortesie. Non è detto – sia chiaro - che in questo modo la vita s’allunghi, ma perché non provare almeno ad ammorbidirla un po’, con educazione?