INTORNO A NOI di Gulliver
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil INTORNO A NOI di Gulliver

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LA LUCE DI DANIEL

Le lacrime di Reem le abbiamo viste tutti: la bella ragazzina palestinese, proveniente dai campi profughi del Libano, da 5 anni in Germania, durante un evento pubblico ha chiesto ad Angela Merkel di poter restare con la sua famiglia. Il Cancelliere ha provocato quel pianto ricordando che non tutti i richiedenti asilo possono restare. Delle malattie, peregrinazioni e umiliazioni di Reem abbiamo saputo dopo, insieme alla buona notizia che alla fine una nuova legge cambiava le cose. Per Reem (e la sua famiglia) si aprono ora tante opportunità, anche perchè lei, della sua classe, è quella che ha i voti più alti: ci crediamo o no alla meritocrazia? Dall’altra parte dell’Atlantico, intanto, Abby e Mattsi sono sposati e la festa, naturalmente, è stata emozionante.  Tutti gli ingredienti – neanche a dirlo - al posto giusto: gli sposi elegantissimi, l’anello al dito, la torta, i fiori coi confetti, la macchina col cartello “Oggi sposi” e i soliti strascichi legati al paraurti e poi i genitori, gli amici, le fotografie e l’immancabile video girato un po’ così. Tutto bello, ma  i dettagli contano di più: Abby ha 4 anni e da un po’ di mesi sta curando con buoni risultati la sua leucemia in un ospedale dello Stato di New York, Matt di anni ne ha 29 ed è il suo infermiere preferito perchè la fa ridere e le tiene la mano quando riceve la chemio. Hanno giocato agli sposi grazie ai genitori che, accontentando la bimba, hanno organizzato e filmato- con l’aiuto di medici e infermieri - il magico evento. Tutto questo Abby, una volta guarita e cresciuta, lo porterà con sé come un ricordo prezioso e indescrivibile. Ruth, invece, ha un anno in meno e sta incontrando per la prima volta Jessica che ne ha 32 e suona il pianoforte  e nuota e pilota l’aereo: la fotografia ce le mostra abbracciate, commosse e incomparabilmente belle. Hanno una cosa in comune loro due: sono nate senza le braccia, ma riescono a stringersi benissimo ugualmente. La mamma di Ruth ha voluto questo incontro perché la sua bimba imparasse una cosa importante: tutto puoi fare quando hai cuore. Dalle parti di  Castelfranco Veneto – cambiamo Paese e immagini - è stato girato uno strano sketch il cui protagonista, di nome Giovanni, si sottopone ad un (finto) colloquio di lavoro. E’ buffissimo e, di certo, non ha tutti i requisiti per superare il colloquio, ma ne ha molti altri, non meno importanti: a soli 12 anni ha energia da vendere, conosce chissà quante cose e chissà quante ne ha sperimentate, compresa quella – davvero bizzarra – di avere un cromosoma in più. Guardando il video che il fratello Giacomo ha filmato e postato su Youtube nella Giornata Mondiale dedicata alla Sindrome di Down (“La semplice intervista”) si capiscono molte cose: che Giovanni è un affettuoso casinista, che la sua famiglia gli da corda alla grande e che  un sacco di gente s’è divertita un bel po’ a vederli giocare insieme. E se imparassimo tutti a vivere semplicemente come loro? L’ultimo lungo salto ci porta nelle Filippine, ma ne vale la pena perché dobbiamo conoscere Daniel, lo studente modello. Non ha la casa, Daniel, e nemmeno il papà. Non ha i libri e nemmeno le penne, ma ha una gran voglia di studiare. Fa la terza e s’impegna come può, per la strada, su un tavolino di assi incrociate, sotto un lampione che gli permette di vedere le figure e le lettere. La foto meravigliosa che lo riprende tutto solo e concentrato sotto quella luce un po’ irreale è opera di Joyce, una studentessa dell’Università di Cebu, che l’ha pubblicata su Facebook. Così ora stanno arrivando tante donazioni e la vita di Daniel a 9 anni è già cambiata. Da grande farà il poliziotto o il medico, non sa ancora. E’ difficile dire, ma ci piace pensare che tutta quella luce duri per tanto tempo e per tutti i Daniel che nessuno fotografa mai. Perché una luce c’è sempre, non vi pare?