INTORNO A NOI di Gulliver
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil INTORNO A NOI di Gulliver

INTORNO A NOI di Gulliver

IL FUMO, PECHINO E NOI

Perché negarlo? A Pechino non sono mai stato. Non chiedete a me, quindi, com’è la gente da quelle parti, come sono le strade, come lavorano, si ammalano e si curano i cinesi della capitale. Quel poco che so lo leggo sui giornali o in Internet, come tutti. Mi ha molto colpito, ad esempio, in un quel Paese enorme, con un enorme numero di fumatori e di morti per tumori tabacco-correlati il recente provvedimento delle autorità di Pechino per scoraggiare l’abitudine di fumare in gran parte dei luoghi pubblici: viene posto divieto a questa pessima abitudine con sanzioni la più grave delle quali, dopo tre infrazioni, sarà una riduzione delle tutele previdenziali e sanitarie. Come dire, il fumo è vietato nei luoghi pubblici e chi infrange la legge se ne assume completamente la responsabilità! Se sbagliate, insomma, non venite a bussare alla nostra porta. In Cina, si sa, non amano le mezze misure: chi fuma fuma (e muore) alla grande, chi scoraggia i comportamenti malsani (fra questi, sia detto per inciso, la libertà di parola) li scoraggia alla grande. Hanno le idee molto chiare, da quelle parti. Tornando dalle nostre parti, le cose non sono meno inquietanti, ma per motivi leggermente diversi. Qui la gente fuma tanto e non sembra interessare a nessuno. Qui da noi la sigaretta piace a un italiano su cinque, ma basta passare davanti al Liceo Artistico di viale Sauli (di fronte all’ambulatorio del CoL) per vedere che i ragazzi (e soprattutto le ragazze) con la sigaretta in mano sono di gran lunga la maggioranza. Come testimonia l’indagine svolta dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione col Mario Negri di Milano la vendita delle sigarette in Italia è aumentata dello 0.5%. Cifre piccole, pensate? Non accadeva da 10 anni. Quasi 11 milioni i fumatori in Italia, la maggioranza tra i 25 e i 44 anni. Il 70% di loro ha cominciato tra i 15 e i 20 anni. Si tratta di un’emergenza sanitaria di rilevanza assoluta:il fumo – non va dimenticato - è la prima causa di “decessi evitabili” in Europa e ogni anno provoca circa settecentomila morti. Qui dalle nostre parti, la Liguria, si preferisce spendere milioni di euro per vaccinare le ragazzine contro HPV o finanziare lo screening mammografico regionale (provvedimenti di sanità pubblica dall’impatto incerto o davvero modesto) mentre si trascura completamente la diffusione del fumo tra i giovani le cui conseguenze sono già calcolabili quasi in dettaglio per i prossimi trent’anni. Vi sembra giustificato, ragionevole e, soprattutto, responsabile tutto questo? “Chi fuma tradisce lo Stato” questo è lo slogan - naturalmente molto ideologico – adottato per ridurre il numero dei fumatori in Cina. Da quelle parti i dati sull’incidenza e la mortalità del cancro polmonare (spaventosamente grandi) sono insopportabili perché (letteralmente) “umiliano la Patria”. Qui da noi quegli stessi dati - meno spaventosi ma pur sempre molto preoccupanti – umiliano non certo la Patria, ma gli sforzi e l’intelligenza di tanti medici e ricercatori che ancora oggi si chiedono: un programma di intervento integrato (sanitario e, insieme, educazionale), coerente e di lungo periodo non sarebbe preferibile e molto più “economico” per lo Stato che curare e assistere quanti si ammalano per colpa delle sigarette? Non si risparmierebbero responsabilmente tanti soldi, vite e sofferenze che pesano sulla coscienza di tutti noi?