INTORNO A NOI di Gulliver
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil INTORNO A NOI di Gulliver

INTORNO A NOI di Gulliver

VITE CHE NON SONO LA MIA

Etienne ha diciotto anni e sta per cominciare la chemioterapia per un tumore alla gamba. Dopo una notte di incubi, si sveglia al mattino visualizzando una frase folgorante: “Le cellule tumorali sono te, tanto quanto quelle sane. Tu sei quelle cellule tumorali…Fanno parte di te. Non puoi odiare il tuo cancro perché non puoi odiare te stesso”. Questa frase e questa immagine forti appartengono a “Vite che non sono la mia”, uno dei libri più belli di Emmanuel Carrère, scrittore francese originale e inquieto. Raccontando l’amicizia di Etienne  e Juliette, due giovani giudici malati, racconta come si possa essere diversi dagli altri e vivere con dignità e gioia. Il libro – che non è un romanzo e nemmeno un saggio o un diario, ma tante cose insieme - parte dallo tsunami che nel 2004 devastò il sud est asiatico per arrivare alla morte prematura di Juliette, attraverso le emozioni di uno scrittore (personaggio tra i personaggi) alla ricerca di serenità, innamorato di una giornalista diversa da lui e a lui magicamente complementare. Uno dei temi del libro è, appunto, la diversità su cui Carrère scrive cose per niente banali: possiamo osservare e descrivere le vite degli altri non perché ci immedesimiamo, ma perché non sono la nostra. Come  si può partecipare credibilmente alle loro gioie e ai loro dolori se non si rispettano le giuste distanze? Quanto alla verità scoperta da Etienne essa, come sappiamo, non è per nulla condivisa. Tutta la medicina moderna e la cultura di massa si ispirano, in effetti, ad un principio opposto: affrontare l’inaccettabile diversità delle cellule malate distruggendole tutte con le armi più micidiali. Anche se l’avvento di costosi farmaci “mirati sul bersaglio” ha reso praticabile in alcuni casi una filosofia differente (quella della convivenza pacifica) ancora prevalgono atteggiamenti e linguaggi bellicosi, in qualche modo disabilitanti e vecchi come fossimo ancora agli inizi del secolo scorso. Siamo sempre, anche qui e ora, in guerra col cancro. Per quanto tempo vogliamo ancora  percorrere questa strada? Non sarebbe meglio occuparsi un po’ di più dei malati? Condividono con noi tante cose, ma spesso non ancora  lo stesso destino.  Le immagini e le parole di Etienne  aprono la mente a nuovi scenari e possibilità. A differenti sfide. Benvenute, direi.