INTORNO A NOI di Gulliver
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil INTORNO A NOI di Gulliver

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TOCCARE L’ANIMA

 

Mario, Maria Pia, Fabio, Nicoletta e Paola vivono insieme da un po’. Dividono il tempo, i pasti, gli studi, gli impegni e i sogni (non si fanno mancare niente) in un appartamento dal nome francamente un po’ pretenzioso: “Casa Domani”. Cosa ci sarà mai là dentro di così speciale? Forse nulla, ma è una casa famiglia al n. 6 di via Gropallo, con storia e ingredienti belli da raccontare. Tutto parte nel 1988 grazie alla passione di Vittoria (volontaria Avo a San Martino) e degli amici di Paola, ammalata di sclerosi multipla. Nasce un’associazione che oggi si sostiene anche col contributo della Fondazione Carige e comincia a darsi da fare un gruppetto di volontari che si occupa di tante cose: cucina, pulizie, compagnia, assistenza, giorno e notte. All’inizio per sostenere il progetto viene inventato l’ormai famoso Mercatino di San Nicola: nato con l’intento di pagare il primo anno di affitto della Casa (allora in piazza Manin), il mercatino è cresciuto baldanzoso, come tutti sanno,coi suoi coloratissimi banchetti natalizi in Piccapietra. Ma chi vive dentro Casa Domani? Sei persone, non di più, tutte portatrici di gravi disabilità motorie, incapaci di deambulare da soli. I volontari, così, sono le loro braccia: hanno il privilegio di diventare il movimento quotidiano di qualcun altro, di apprezzarne la vitalità e di toccarne almeno un po’ l’anima. Qui s’impara banalmente che, quando le cose si mettono male, non serve troppo arrabbiarsi con gli altri, con la vita o con Dio. Non ci credete? Prendete Maria Pia: occhi sorridenti e curiosi, ha la tenacia di un leone, due lauree (in Storia ed in Giornalismo), la passione per la carta stampata e un romanzo in cantiere. Per Nicoletta la laurea, invece, sarà in Giurisprudenza, ma prima dovrà finire di arrovellarsi sui volumoni di diritto internazionale che la appassionano e, insieme, la fanno penare. A Casa Famiglia, però, per “stare bene” non è obbligatorio seguire una vocazione universitaria o professionale particolare, basta più semplicemente rispettare la diversità degli altri, onorare i lati migliori del proprio carattere, soprattutto nei giorni grigi. Questo dice Paola, con le sue dure lotte quotidiane contro malumori densi e resistenti, scacciati via quasi sempre a colpi di battute simpatiche o Mario, con la sua risata calma che scalda il cuore di tutti a tavola: sembra aver conservato la tenerezza di un bambino, pur avendo 43 anni! Se per caso passate da via Gropallo e non avete ancora le idee chiare su cos’è questa benedetta vocazione che ci abbiamo dentro chiedete a Fabio qualche verso della sua poesia “Affetto”: “Il Sole dirà alla gente di crescere ancora e di dare affetto alle persone in difficoltà”. Sarà sufficiente.