QUANDO DUE VITE CAMBIANO (E UNA E’ LA NOSTRA)

Innanzitutto è bello il nome, “Save the children” (salviamo i bambini) e i nomi, si sa, come le parole, sono importanti. Poi mi piace la missione che quel nome sinteticamente esprime e l’immagine di sé che “Save the children” con accorte campagne pubblicitarie propone nell’affollatissimo mondo della comunicazione mediatica. 

Sto parlando della più grande organizzazione non governativa (ONG) al mondo per la difesa e la promozione dei diritti dei bambini. Nel mondo ogni 4 secondi muore un bambino, ogni anno 8 milioni di bambini sotto i cinque anni muoiono a causa di malattie facilmente prevenibili, 67 milioni di loro non hanno accesso all'istruzione e 35 milioni non vanno a scuola perché vivono in aree colpite dalla guerra. C’è materia su cui riflettere e, se volete, imprecare… “Save the children” preferisce fare (in questo sta la sua bellezza), confrontandosi ogni giorno con questioni caldissime come la salute, l’istruzione, la famiglia, la guerra, le calamità naturali. Fondata nel 1919 in Inghilterra (ha sede a Londra) opera in 120 paesi del mondo con una rete di 29 organizzazioni nazionali. In Italia è rappresentata da Save the children Italia che ha lo status di ONLUS. Cosa fa concretamente? Lo si legge chiaramente nel sito web www.savethechildren.it :
1. sviluppa progetti che consentono miglioramenti sostenibili e di lungo periodo a beneficio dei bambini, lavorando a stretto contatto con le comunità locali;
2. porta aiuti immediati, assistenza e sostegno alle famiglie e ai bambini in situazioni di emergenza, createsi a causa di calamità naturali o di guerre;
3. parla a nome dei bambini e promuove la loro partecipazione attiva, intervenendo per far pressione su governi e istituzioni nazionali e internazionali.
Ultimamente “Save the children” ha intensificato la Campagna per l’adozione a distanza che per questa ONG significa, fuor di retorica, sostegno duraturo da realizzarsi con due strategie: identificare un'area di intervento pianificando un aiuto a lungo termine; collaborare con le famiglie e le comunità per garantire cambiamenti duraturi nelle vite di migliaia di bambini.

Tra gli slogan utilizzati uno è a dir poco intrigante “Due vite che cambiano per sempre…una è la tua”. Una nostra volontaria, che ha fatto per tanti anni l’insegnante, lo ha definito bonariamente “furbetto”.

Forse ha ragione, ma, diciamo la verità, non è bello comunque?