LA METÀ PIENA di Atticus
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil LA METÀ PIENA di Atticus

LA METÀ PIENA di Atticus

LA CANZONE SBAGLIATA

 

Come dite? C’era d’aspettarselo? Era inevitabile che anche i Virologi (chi avrebbe detto che in Italia ce n’erano così tanti!) scendessero in campo, quello della politica? Sembrerebbe di sì, lo ammettono in diversi, la tentazione non manca. Così, dopo le ballerine, i giornalisti, gli atleti, i personaggi della tivù e i cinquantamila rappresentanti della cosiddetta società civile alcuni di loro scenderanno in gara, in qualche lista, per il bene del Paese, cioè di tutti noi. Per la verità l’impressione che in molti s’erano fatta dei Virologi in questi due anni di pandemia è che fossero già pronti per l’agone politico, essendo sufficientemente presuntuosi e ringhiosi nel sostenere le proprie ragioni, mai ascoltando davvero quelle degli altri. E poi si sono moltiplicati più dei virus stessi, in soli ventiquattro mesi, risultando alla fine meglio infiltrati nei media e persino più contagiosi per quanto riguarda (con le dovute eccezioni) l’arroganza e la malignità. E a narcisismo come se la cavano? Beh, mica si sono accontentati delle infinite interviste quotidiane su giornali e tivù per dire possibilmente l’uno il contrario dell’altro, anche quando dicevano la stessa cosa, perché se no – nei palinsesti già affollati e chiassosi – non ti nota nessuno. E nemmeno gli è bastato intervenire rischiosamente sui social con effetti di rimbalzo certo sgradevoli e inaccettabili, ma non imprevedibili. Hanno anche scritto libri divulgativi per il popolo, ci sta, ma la vetta (o il fondo, a seconda della visuale) l’hanno toccata quando si son messi a cantare la canzoncina di Natale forse al passo coi tempi, ma che tristezza! Insomma sarebbe meglio evitare. Qualcuno l’ha chiamata “iatrodemìa” (titolo di un bel libro appena pubblicato). In un Paese dove tutti vogliono fare tutto con risultati spesso ridicoli, meglio sarebbe se i Virologi tornassero nei laboratori a fare ricerca e parlassero di più, nelle sedi giuste,  tra di loro e con altri ricercatori che hanno visioni e approcci diversi (epidemiologi, matematici, sociologi, psicologi ecc.), possibilmente senza telecamere e Facebook al seguito. Parlare poco e solo quando occorre sarebbe una buona ricetta, dicendo magari ‘no grazie’ ai giornalisti che si divertono a stuzzicarti e a infuocare il dibattito. Pensando meglio alle parole dette, che possono essere stravolte e manipolate dagli ignoranti e dai furbi, d’accordo, ma restano pur sempre una responsabilità personale (regola che non può valere solo per i No-Vax). Alla fine non conta da che parte sta il virus, che è sordo e cieco. Se colpisce deboli e indifesi, forse, è per un altro motivo: stiamo mica cantando in troppi la canzone sbagliata?