INTORNO A NOI di Gulliver
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil INTORNO A NOI di Gulliver

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LA PIÙ GRANDE DELLE MAGIE

Qualcuno ha detto e scritto - anche in bella maniera - che la pandemia può essere una grande occasione per passare dalla vecchia normalità (quella delle ingiustizie e del successo facile) a una nuova, di là da venire, basata sulla responsabilità e l’impegno personale. Come non essere d’accordo? Intanto però, proprio mentre un sacco di gente moriva e soffriva a causa del Coronavirus, essendo ancora vigente la brutta normalità di sempre (guerre comprese), i ricchi - come riferiscono i media con tanti bei particolari - sono diventati più ricchi e persino la vendita delle fuoriserie - come quella delle armi - è vivacemente cresciuta. Una grande fortuna? Viene in mente la Peste, bel romanzo scritto da Albert Camus dopo la Seconda Guerra Mondiale, metafora di ogni flagello senza fine, non solo bellico. Racconta come di punto in bianco a Orano, cittadina brutta e mercantile della costa algerina, si diffonda con prepotenza un’epidemia appunto di peste: anche in quel caso morti a non finire con sofferenze e situazioni sorprendentemente simili a quelle che stanno incrociando le nostre vite da due anni circa. Qualcuno ha definito profetico quel racconto, per come anticipa gli eventi attuali in maniera addirittura fastidiosa. Tra i personaggi uno dei più antipatici è un certo Cottard che dopo una vita insignificante e fallimentare si ritrova ricco e soddisfatto grazie al contrabbando che fiorisce alla grande quando mancano i generi di prima necessità. La peste gli ha portato bene, proprio come il Coronavirus sta “premiando” (si fa per dire) i già ricchi e i furbi che spuntano come funghi (in Italia, si sa, c’è un sottobosco ideale). Cottard fa una brutta fine nel romanzo, nella vita vera succede di rado e, comunque, non saremo noi a augurarla ai fortunati di oggi. A noi basterebbe che ci fossero più controlli (il caso dei bonus in edilizia è davvero esemplare) e maggior senso di responsabilità. Non mancano quelli che ancora – alla vecchia maniera - sperano nei miracoli come, ad esempio, virus e multinazionali più buoni oppure speciali vaccini che non diano fastidio a nessuno una buona volta. Ma non c’è qualcosa di meglio in cui credere? Un’idea semplice (ma non facile) potrebbe essere: studiare, ascoltare e donare. Provarci non sarebbe, quella sì – rubo l’espressione a un bel libro su Harry Potter -  la più grande delle magie?