INTORNO A NOI di Gulliver
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil INTORNO A NOI di Gulliver

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GLI EROI

Dopo il Covid – si dice in giro - le cose non saranno più le stesse. A guardare, quello che sta succedendo con le riaperture qualche dubbio può venire.  Ciò malgrado, la vita senza mascherine, quella di prima, bella o brutta che fosse, resta per ora una pura fantasia, almeno nei luoghi chiusi. E quanto al gel, meglio non farselo mancare, giusto? Scordiamoci, poi, baci e abbracci con chi non è vaccinato e per quanto riguarda gli assembramenti dovranno attirarci – se usiamo il cervello - come la peste bubbonica nei Promessi Sposi (poco distanziamento, a quei tempi!). Accantoniamo per brevità le questioni (spinose) dello smart working e della didattica a distanza (potremo più farne a meno?) e veniamo al punto che ci interessa riscoprire: le famigerate ferie. Ve lo ricordate com’erano pensate prima del Covid le ferie? Erano, banalmente, il riposo non sempre meritato  di chi aveva lavorato tutto l’anno. Si andava da qualche parte, a volte avendo come unica meta Corso Italia, vabbè, a volte facendo cambiali o architettando  trucchetti  a scapito di altre priorità. A volte si negoziava con questo collega o con quello, magari all’insaputa di qualcun altro, per inventarsele di sana pianta le ferie, che ti eri bruciato prima. Chi può vantare una coscienza impeccabile in fatto di ferie scagli la prima pieta,  ma ora? Con le chiusure forzate che hanno messo in ginocchio il settore alberghiero e la ristorazione tutta quanta? Per non parlare del mondo della navigazione, delle agenzie di viaggio, degli aeroporti, dello spettacolo ecc. ecc. Ora partire per le ferie non è più una scelta  possibile – borsellino permettendo – e nemmeno un privilegio o una colpa, ma quasi un dovere nazionale. Dovendo rilanciare tutta un’economia che è letteralmente al collasso, si deve viaggiare, consumare, riprendere ogni attività dilettevole e anche un po’ futile. Ora tutto va bene, se serve a dare lavoro, a rilanciare l’indotto, a restituire fiducia negli operatori, a far ripartire un PIL terribilmente mortificato, quasi stecchito. Se prenotiamo la Sardegna per cinque, affittiamo ombrelloni e sdraio per otto, compriamo tre costumi anziché l’unico necessario, la crema-corpo  dal formato (e dal prezzo) smodato, il biglietto per il concerto che prima (con quei soldi) ne compravi tre,  nessuno ci dirà più niente, anzi ci faranno i complimenti all’insegna dell’ottimismo e dell’allegria. Delle ferie saremo non i furbetti, ma gli eroi, finalmente. E per tutto il periodo della vacanza, mica per un giorno solo! A meno che – può succedere - non si vada e venga in giornata: che sfiga!