INTORNO A NOI di Gulliver
diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil

CoL Centro oncologico Ligure diagnosi precoce dei tumori, assistenza sanitaria, assistenza psicologica ai malati oncologici e ai loro famil INTORNO A NOI di Gulliver

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IL PEZZETTO

Il calcio, si sa, non è una scienza esatta: troppe e imponderabili sono le variabili (è proprio il caso di dirlo) in campo per poter fare delle previsioni attendibili, anche nelle partite dal risultato più che scontato. Eppure cosa c’è di più reale dei goal fatti e subiti? Non sono loro che decidono i risultati, le classifiche e i premi? Certo che sì, tant’è, però, esiste un calcio parlato fatto di quasi goal, rigori mancati o negati, corner a proprio vantaggio e, naturalmente, possesso di palla, stile di gioco, falli e espulsioni discutibili se non addirittura inventati da arbitri non proprio al di sopra di ogni sospetto. Di qui discussioni interminabili, interpretazioni più che coraggiose e conflitti d’ogni sorta: potremmo anche chiamarlo calcio percepito dove ognuno pensa, dice e vede quello che vuole. Cosa dire, ad esempio, della finale di Champions a Madrid tra Liverpool e Tottenham? Sappiamo tutti il risultato finale, gli autori dei goal, i minuti di gioco, il numero degli spettatori. Tutti abbiamo visto tutto, insomma, compresa quella poveretta che s’è fatta, mezza nuda, una mezza corsetta in campo non per una buona causa, che so la fame nel mondo, il clima impazzito, i minatori del Galles, no, solo per pubblicizzare il sito non proprio romantico del suo prestante fidanzato. Eppure una cosa bella, non in campo, ma lì a fianco, è accaduta davvero e purtroppo in molti l’abbiamo vista il giorno dopo, su questo o quel sito web: il capitano della squadra vittoriosa, il mitico Henderson, ha raggiunto suo padre (già malato di cancro) a bordo campo e i due si sono abbracciati interminabilmente, senza riuscire a staccarsi, piangendo bellissimi davanti al mondo, dicendosi chissà cosa, pensando chissà a quali sogni e sacrifici e rinunce hanno condiviso prima di quel due a zero dai molti significati. Non era la bella di turno che Henderson ha voluto stringere (mogli e compagne dei giocatori importanti sono sempre inspiegabilmente bellissime), ma suo padre, anziano, grassoccio, occhialuto, com’è normale che sia a quell’età. Cosa c’è di più bello e straordinario di un padre e di un figlio ormai grandi che si abbracciano per una gioia così grande?  Di quello che era successo in campo conoscevamo bene il risultato, la cosiddetta realtà, forse ora ne intravediamo anche, se così si può dire, per un pezzetto, la verità.